L‘esecutivo ha dato molto risalto in questi anni agli interventi legislativi volti all’incremento dell’occupazione, con misure che hanno indotto a nuove assunzioni, con costi azienda più leggeri, ma anche cercando di sciogliere alcune rigidità che caratterizzano il rapporto di lavoro subordinato nel nostro Paese.
Nel tempo queste misure hanno dovuto – specie quelle di natura più agevolativa per i datori di lavoro – fare i conti con le risorse che lo Stato ha potuto mettere in gioco, talora con qualche cambio di prospettiva per coloro che avevano deciso di assumere.
Assieme a facilitare l’entrata, s’è operato anche perseguendo il tentativo di diminuire i costi di uscita, quindi l’onerosità del licenziamento.
Uno studio di Banca d’Italia approfondisce quanto le due categorie di interventi abbiamo influito sulla creazione dei nuovi posti di lavoro registrati.